dal nostro inviato Emiliano “el buitre” Fabbri
Finalmente si torna al Garilli! Dall’ultima volta sembra passata un’eternità. Omicron era appena uscita dai confini sudafricani, la gente correva per andare a comprare i regali di Natale e la politica litigava sulle nuove regole anticovid. Ora invece sembra essere in un’altra era geologica, con l’unica costante della politica che continua a litigare, e non solo sulle norme anticovid. Durante la nostra partita è in corso l’ottava votazione per l’elezione del pesidente della repubblica, altro banco di prova che ha messo i politicanti a nudo davanti alla loro pochezza. Ora la loro ultima spiaggia ha un nome e un cognome: Sergio Mattarella.

Noi intanto aspettiamo il Mantova, allenato da “Nanu” Galderisi, per uno scontro salvezza che dà il via al tour de force di febbraio. Rispetto all’ultima partita, chiusa tra la nebbia, sia climatica che sportiva, oggi il sole splende sul parco della Galleana. La formazione in panchina è ormai quella consolidata. Da destra verso sinistra: Marco Scianò, Salvatore Bruno, Nicola Barasso ed io. Il terreno di gioco è in buone condizioni, anche perché ha riposato anche lui. La partita è una di quelle tra due squadre che si devono salvare, ovvero provarla a vincere con la paura di perderla. Il primo tempo è lo specchio di questa situazione: zero a zero. L’unica differenza nella ripresa è che le due squadre hanno invertito il campo, e l’unica emozione, almeno per il sottoscritto, è il rischio di una pallonata in faccia. Quando il difensore giuliano Milillo è andato a spazzare vicino alla linea laterale, nel colpire la palla ci ha messo tutta l’energia dei suoi ventiquattro anni, ma soprattutto dei suoi quasi due metri di altezza, senza pensare che di lì a pochi metri c’era seduto un dirigente discretamente sovrappeso ma, per fortuna, pronto di riflessi, e prima che quel missile terra-aria gli arrivasse in faccia, rischiando un trauma cranico e la rottura degli occhiali, ci ha messo il braccio, respingendo la palla in mezzo al campo. L’arbitro Taricone della sezione di Perugia concede fallo laterale a nostro favore e l’azione riparte come se nulla fosse. È da quell’azione che Juri Gonzi, sotto i miei occhi, riceve la palla tra i piedi. La gira e la rigira. Se la porta a spasso senza che nessuno gliela riesca a sfilare, e così facendo arriva fino al vertice sinistro dell’area di rigore, da dove, dall’alto della sua esperienza e dal suo piede destro fa partire un bolide indirizzato verso la porta, dove trova un portiere meno reattivo del sottoscritto dirigente, che invece di respinge il pallone lo accompagna all’angolino. È l’azione che risolve la partita.
Nel tardo pomeriggio di sabato 29 gennaio il Piacenza torna alla vittoria tirando un sospiro di sollievo. Qualche ora dopo anche il resto d’Italia tira un sospiro di sollievo: Sergio Mattarella viene confermato presidente della repubblica. Due gioie nella stessa giornata. Finalmente!