Natale volante #2

Come ogni rivista che si rispetti, anche il Portiere volante consiglia alcuni libri da mettere sotto l’albero, oppure da mettere più in alto, come decorazioni sui rami, assecondando la propensione al volo di ogni portiere che si rispetti.

Emiliano “El Buitre” Fabbri

Per Natale è sempre consigliato regalare libri, per un Natale speciale libri sportivi, ma per un Natale Volante solo libri sportivi eccezionali! I miei? Due libri che ci portano indietro negli anni Ottanta.maradona
Il primo: Maradona è amico mio di Marco Ciriello (66tha2nd, 2018), inizia quando Sua Maestà Dieguito arriva a Napoli e l’autore lo assurge a suo idolo personale dopo che i suoi avi hanno avuto in dote Di Stefano prima e Sivori poi. Nell’ombra di Maradona racconta la sua storia, quella di una Napoli bella e impossibile, ed ovviamente quella del Pibe de Oro. Il più grande calciatore di tutti i tempi.
Il secondo: Italia-Brasile 3 a 2 di Davide Enia (Sellerio, 2010), dura novanta minuti più recupero e nasce come un monologo teatrale. Dal fischio di inizio alle cinco de la tarde alla parata di Zoff su Oscar. enia
Era il 5 luglio 1982 e le immagini dal Sarria di Barcellona arrivarono in diretta sul televisore a colori appena acquistato per l’occasione e messo come un focolare nel soggiorno di una casa palermitana, ove tutta la famiglia allargata era pronta ad “affrontare” la partita. Davide Enia ci racconta come quella famiglia ha giocato la sua partita, al Sarria come nella vita.

Gianni Agostinelli

Red or Dead di David Peace (trad. di P. Formenton, Il Saggiatore, 2014) racconta la fusione di un uomo, dei suoi ideali, della sua visione con il Liverpool Football Club. redDavid Peace ripercorre con un romanzo il sogno e il progetto di Bill Shankly nel momento in cui questi si cuciono perfettamente con la gente di Liverpool, dando inizio ad una leggenda. E lo fa con un ritmo incalzante di tamburi, in cui gli obiettivi sportivi si sommano, si mescolano negli anni e nelle stagioni, totalizzando la vita di un manager, dedicata ad una causa, ad una missione, dedicata, prima di tutto, agli altri.

El Pampa

Testardi Senza Gloria di Marco Muscarà, Daniele Carboni e Giovanni Romano (edizioni Efesto, 2019). testardiSe cercate le ultime prodezze dei bomber, le parate dei portieri oppure le storie delle veline, non è il libro che fa per voi. Se volete una serie di novelle su quegli atleti sotto la luce dei riflettori per pochi istanti, godendone di riflesso per via della cronaca oppure perchè le luci, loro malgrado, si sono spente, ecco che il volume deve arrivare sotto il vostro albero. Si farà apprezzare perchè si potranno conoscere realtà che, per tanti motivi, non riempiranno più le prime pagine dei giornali e che, invece, è un peccato dimenticare.

Gianvittorio Randaccio

Il più mancino dei tiri, di Edmondo Berselli (Il Mulino, 1995, poi Mondadori, 2006) berselliè una raccolta di aneddoti prodigiosa, scritta con una lingua viva e guizzante, tanto che sembra di averlo davanti, il Berselli, che conversa con te davanti a un aperitivo e due olive. Sembra che Il più mancino dei tiri sia stato scritto a memoria, senza preoccuparsi di controllare fonti e citazioni: perché sono tutti bravi a scrivere dei libri con dei libri davanti, è la memoria che conta, quello che non ci ricordiamo non esiste, se non ci è rimasto impresso non vale la pena di essere citato. Berselli si muove come un fuoriclasse tra calciatori, politici, scrittori, cantanti dando vita a un affresco più vivo e realistico di un saggio di sociologia. Tra il dribbling inziale di Mario Corso e la conclusione dell’azione si ride, si pensa e si impara leggendo, ma soprattutto si ammira la classe di Berselli, tanto che il più mancino dei tiri si trasforma ben presto nel più mancino dei libri.

 

 

Natale volante #1

Come ogni rivista che si rispetti, anche il Portiere volante consiglia alcuni libri da mettere sotto l’albero, oppure da mettere più in alto, come decorazioni sui rami, assecondando la propensione al volo di ogni portiere che si rispetti.

Matteo Di Giuliomaledetto_united

Il maledetto United di David Peace (Il Saggiatore, trad. Pietro Formenton): un romanzo sull’ossessione per il calcio, narrato a ritmo di thriller: la bruciante epopea di Brian Clough, allenatore della squadra più difficile della Premier League, il Leeds United. Rapida e dolorosa, una storia d’odio e amore.

Nicht wie ihr di Tonio Schachinger (Kremayr & Scheriau): per chi legge in tedesco, il romanzo calcistico dell’anno. La vita dorata e fittizia – ma non troppo: i rimandi a Mirko Arnautovic sono tanti – di una superstar del pallone emigrata dall’Austria in Inghilterra, tra vizi e colpi di genio, eccessi e prese di coscienza.

Maurizio Zojapartita

La partita di Pietro Trellini (Mondadori): non è un romanzo, anche se nel sottotitolo c’è scritto così: è la storia delle persone che fecero la storia della partita più entusiasmante del mondiale più entusiasmante della storia.

Carlo Martinelli

Chi insegue il sogno di unire calcio e letteratura, talvolta qualche soddisfazione se la toglie. caparros
Così il mio consiglio è targato Einaudi. Tutto per la patria, di Martin Caparros. Buenos Aires, 1933. Bernabé Ferreyra, il giocatore piú famoso d’Argentina, è scomparso. Un giallo storico dai risvolti sorprendenti, un omaggio alla capitale argentina degli anni Trenta. Tifo, tango, impegno politico e passione. E una scrittura abbacinante. E quando avrete finito questo romanzo magicamente sudamericano, preparatevi.
Perché in febbraio sempre Einaudi manderà in libreria La gioia fa parecchio rumore, di Sandro Bonvissuto, che fa il cameriere in un’osteria romana ed è laureato in filosofia. Sette anni fa il suo Dentro rivelò un talento. Il nuovo romanzo si annuncia costruito attorno alla passione che dura una vita intera e arde sempre, nel bene e nel male: quella per il calcio. Qui, in particolare, per la Roma. In copertina, guardacaso, Paulo Roberto Falcao… Perdoni il lettore se uno dei consigli riguarda un libro non ancora uscito e non ancora letto…

Giovanni Rocco Dairattibenni

Bar sport, di Stefano Benni (Feltrinelli): un grande classico dell’umorismo e, per vie traverse, anche dello sport, il calcio in particolare. Leggerlo a quarantatré anni per la prima volta ha portato con sè un’aria fresca e frizzante che molti libri scritti oggi non riescono a creare. Un evergreen (con erba vera, non sintetica).