Ho conosciuto Gianluca Lombardi d’Aquino un paio di anni fa, complice una partita della mia squadra contro l’Osvaldo Soriano F.C., ovvero la Nazionale italiana scrittori. Sapevo, quindi, che era uno scrittore. Solo recentemente, però, ho scoperto che Gianluca è anche antropologo e che ha una visione molto particolare del calcio, che mi sembra personale e affascinante. Visione che l’ha portato a interessarsi attivamente di freestyle (tanto che oggi è il presidente di Freestyle Italia) e, da lì, a ripensare al ruolo della formazione e della tecnica nel calcio dei ragazzi, e non solo. Ho pensato allora di fargli qualche domanda e queste sono le sue, interessantissime risposte. [G.R.]
Quando e come nasce Freestyle Italia? Con che scopi?
Freestyle Italia nasce nel 2007 con lo scopo di diffondere lo spirito e la spettacolarità del calcio acrobatico, emanazione del calcio da strada, ovvero il calcio freestyle. Inizialmente l’obiettivo principale era l’intrattenimento, poi con il passare del tempo è nata l’esigenza di trasmettere i valori etici e tecnici propri del freestyle, e dal 2010 in poi abbiamo iniziato anche a lavorare nell’ambito formativo sia a livello tecnico che educativo con scuole, enti, società sportive e scuole calcio.
Come si riesce a conciliare l’aspetto ludico e spettacolare con quello etico? Questi due aspetti sono inscindibili nell’idea dell’associazione?
I due aspetti sono inscindibili perché nella nostra visione del gioco e dello sport la purezza d’animo e l’autentico spirito ludico sono le colonne portanti, tanto del calcio freestyle come disciplina a sé stante quanto del calcio ideale, ovvero del calcio nella sua espressione tecnica e spettacolare più elevata. In questo senso nella storia di questo gioco ci sono diversi modelli sia a livello di squadre nazionali (alcuni esempi sono l’Ungheria anni ’50, il Brasile, praticamente sempre, ma specialmente nei mondiali del ’70 e dell’82, l’Olanda anni ’70, la Spagna degli anni duemila) che di club (in varie epoche calcistiche e in ordine sparso: Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Flamengo, Ajax, Milan, e altre).
Freestyle Italia ha messo a punto anche un metodo di insegnamento, “Next Level – Alto Redimento”. In cosa consiste e in che modo è diverso da quelli abituali?
Il metodo Next Level nasce nel 2013 dall’incontro con il fisioterapista e posturologo di Enna Pietro Tamburo che già all’epoca vantava esperienze a livello professionistico in diverse discipline sportive e in particolare nel calcio (Milan, Empoli, Catania, Palermo tra le altre). Il prof. Tamburo ha elaborato un innovativo sistema di valutazione, prevenzione e cura posturale (Metodo Tamburo) che ottimizza le capacità motorie e coordinative. Questo sistema, integrato con l’insegnamento delle tecniche del calcio freestyle, compreso tutto quello che riguarda il dominio del pallone e le tecniche individuali (dribbling, passaggio, tiro, ecc.), ha dato vita a un format chiamato “Next Level – Alto Rendimento” creato apposta per essere applicato al calcio a tutti i livelli, dalle scuole calcio ai professionisti. Il format – lo dice il nome stesso – è concepito per fare un passo avanti sia nella concezione della preparazione, della prevenzione e del mantenimento di una forma fisica ottimale per gli atleti, grandi o piccoli che siano, sia nella formazione tecnica, etica e mentale dei giocatori, aspetto spesso trascurato nel calcio attuale.
Next Level è adatto solo ai ragazzi delle scuole calcio, cioè coloro che stanno imparando a giocare, o anche a praticanti più adulti e quindi già impostati?
Il metodo ha un’ampia varietà di esercizi e applicazioni pratiche e viene modulato in base all’età e al livello dei giocatori, con differenze sostanziali tra giovani e adulti, viste le diverse esigenze. Nel primo caso si dà più spazio alla componente ludica e allo stimolo della creatività, nel secondo all’intensità e alla velocità di esecuzione dei gesti motori e tecnici. Sugli adulti possiamo comunque reimpostare l’atteggiamento motorio e tecnico a prescindere dall’età.
Quali sono le realtà in Italia in cui Next Level è all’opera?
Attualmente il metodo è applicato nella scuola calcio che abbiamo creato a Enna nel 2014 e che si chiama appunto Next Level, con ottimi risultati: ad esempio nella stagione scorsa abbiamo ottenuto il primo posto nella categoria Allievi Provinciali e il secondo posto nella categoria Giovanissimi Provinciali, conquistando il diritto di partecipare ai campionati regionali a partire dalla stagione 2018-2019; inoltre abbiamo collaborazioni con varie realtà a livello di calcio giovanile, professionistico e semiprofessionistico in diverse parti d’Italia.
E quali sono i progetti futuri?
Il progetto principale è di inserire il metodo Next Level nella preparazione dei giovani calciatori e nel perfezionamento dei giocatori adulti a livello federale. Finora i riscontri sul campo dell’efficacia del metodo sono stati sempre eccezionali, ad esempio l’anno scorso abbiamo seguito in serie D una piccola squadra siciliana neopromossa, il Troina, che alla sua prima esperienza si è classificato prima nel girone e poi per un soffio ha perso lo spareggio per la promozione in serie C (ai rigori contro la Vibonese). Crediamo in questo metodo perché ha come primo obiettivo la salute degli atleti e poi il rendimento ottimale a qualsiasi livello, e i risultati ci stanno dando la voglia e la forza di continuare in un contesto piuttosto complesso e chiuso come quello del calcio italiano.