8 giugno. Sergio Darci, vicepresidente del Botafogo, durante un banchetto ufficiale organizzato dai soci del club, dichiara testualmente: «Ora possiamo rompere il silenzio: abbiamo deciso di cedere a squadre italiane i nostri giocatori Amarildo e Garrincha. Ora bisogna soltanto definire i particolari ed arrivare ad un accordo sulla parte finanziaria. Le trattative saranno concluse a Rio de Janeiro e non in Italia ma da membri della presidenza del Botafogo. Amarildo e Garrincha tuttavia non potranno essere considerati liberi prima della fine del nostro campionato e cioè non prima della fine di dicembre». Intanto, secondo un giornale di Rio, Garrincha, che si trova in Italia per tournée, sarà denunciato per abbandono del tetto coniugale e crudeltà mentale. La moglie, la signora Nair dos Santos, che ha dato alla luce l’ottava figlia, è stata proclamata “madre dell’anno”. Il calciatore l’ha abbandonata per cominciare una nuova vita accanto alla cantante Elsa Soares che a sua volta è vedova e madre di sette figli. A Firenze, dove il Botafogo gioca domani in amichevole contro la Fiorentina, Garrincha ha rifiutato ogni commento sulla vicenda. (1963)
9 giugno. Il portiere della Roma, Giuseppe “Bepi” Moro esce illeso a Ravenna da un pauroso incidente stradale. Ferita la moglie del calciatore, Maria Toloth (venti giorni di prognosi) e il settantaquattrenne ravennate Antonio Bonanzi che viaggiava in sella ad un ciclomotore che si è scontrato con la vettura (targata Roma 211531) del popolare numero 1 giallorosso. Indagini in corso per stabilire eventuali responsabilità. (1955)
10 giugno. Dopo l’allenamento della mattina a S. Elena e i preparativi del pomeriggio, la comitiva dei calciatori azzurri ha lasciato Venezia diretta a Budapest con l’Orient Express delle 20.40. Solo quindici giocatori hanno preso posto nella carrozza letto riservata, oltre ai dirigenti e ad alcuni giornalisti. È rimasto casa Bertuccelli: malconcia la spalla sinistra, non può tenere nemmeno il ruolo di riserva. Tutti gli altri in buone condizioni, anche la caviglia di Carapellese ha messo giudizio. Nessuno azzarda pronostici, ma gli azzurri non erano pessimisti. Occorreranno ventiquattro ore per raggiungere la meta. (1949) Continua a leggere “Il pallonario (8-14 giugno)”