Joe Gaetjens: la vittoria e il refuso

di El Pampa

Nei Mondiali del 1950 in Brasile la vittoria degli Usa contro i maestri dell’Inghilterra rimase nella storia. Rimase scolpito anche il fatto che quando le agenzie di stampa trasmisero il testo con il punteggio finale, nell’isola anglosassone tutti pensarono a un refuso di stampa, ritenendo che fosse finita 10-1 per i figli d’Albione, come tutti avrebbero pensato prima della partita.

gaetjens-goal-usa-inghilterraInvece, a volte Davide batte Golia anche nel calcio e l’eroe di quel pomeriggio brasiliano fu un calciatore che non era statunitense al cento per cento. Infatti Joseph Gaetjens era nato ad Haiti, in una famiglia per metà haitiana e per l’altra tedesca. Approfittando di una borsa di studio, Gaetjens frequentò l’Università di Columbia a New York, dove ebbe modo di conoscere il calcio.
Le sue reti in un torneo universitario attirarono le attenzioni del tecnico della nazionale a stelle e strisce, che decise di convocarlo assieme a uno scozzese e a un brasiliano, visto che il regolamento del tempo lo permetteva.
Per gli Stati Uniti la trasferta mondiale poteva essere equiparata a una gita premio: i calciatori della selezione erano infatti totalmente privi di esperienza internazionale e erano allenati insieme soltanto in Brasile!
Gli inglesi bombardarono per tutto l’incontro l’italo-americano Frank Borghi, giocatore di baseball (!) prestato al calcio, che appena aveva avuto il tempo di capire il suo ruolo in quel nuovo sport.
Ma al trentasettesimo del primo tempo, Gaetjens sorprese con un colpo di testa l’estremo difensore inglese Bahr, portando in vantaggio gli americani, fra la sorpresa generale degli spettatori giunti a Belo Horizonte. A nulla valsero i tentativi di giungere al pareggio nel tempo restante e così il mondiale brasiliano registrò la prima grande sorpresa, a cui seguirà quella del Maracanazo nel match conclusivo.

Terminata la rassegna mondiale, Gaetjens si trasferì in Europa, giocando prima nel Troyes e successivamente nell’Olympique Alès. Conclusa la carriera, fece ritorno ad Haiti, in quanto non prese mai cittadinanza americana.
La situazione politica nell’isola caraibica prese una brutta piega all’inizio degli Anni Sessanta: l’ascesa al potere di François “Papa Doc” Duvalier, che trasformò il paese in una dittatura feroce, vide la famiglia del calciatore inserita nella lista delle persone da eliminare.
Tramite il bisnonno, però, la famiglia si era legata a Louis Déjoie, sconfitto alle precedenti elezioni. Mentre i parenti più stretti si rifugiarono nella Repubblica Dominicana, Joe preferì rimanere in patria e l’8 luglio 1964 venne sequestrato dalla polizia segreta, i Tontons Macoutes, e nulla più si seppe di lui.
Nel 1976 venne inserito postumo nella Hall of Fame del calcio americano.