di Emiliano “el buitre” Fabbri
Torino, 15 ottobre 1977
ITALIA-FINLANDIA
Quando Enzo Bearzot ha preso le redini della nazionale ha deciso di puntare su un gruppo ben definito, in cui era difficilissimo entrare, e che si basava fondamentalmente sul blocco della Juventus. Quel 15 ottobre 1977, all’alba della sua esperienza, non fece eccezione. Si giocava con la Finlandia per le qualificazioni ad Argentina ’78, e allo stadio Comunale di Torino nei primi ed unici undici che giocarono quella partita in maglia azzurra, il Vecio presentò sei bianconeri. E visto che si giocava sotto la Mole Antonelliana, presentò anche tre granata, tanto che gli unici giocatori fuori dalle mura torinesi erano il fiorentino Giancarlo Antognoni e capitan Giacinto Facchetti, bandiera interista. I finlandesi non erano un grosso problema, quello era rappresentato dall’Inghilterra con cui ci si combatteva l’unico posto sul volo per Buenos Aires, ma in previsione di un’eventuale differenza reti anche questa partita poteva fare la differenza. Quando ancora le gare della nazionale portavano allo stadio 70000 spettatori, gli azzurri fecero quello che tutti sognavano: una goleada. Matador della giornata Roberto Bettega, autore di un poker servito, uno dei sei giocatori della nazionale ad aver segnato 4 gol nella stessa partita, e l’ultimo nella storia a farlo. Prima di lui solo Carlo Biagi nel ’36 al Giappone, Francesco Pernigo nel ’48 agli Stati Uniti, Omar Sivori nel ’61 a Israele, Alberto Orlando nel ’62 alla Turchia e Gigi Riva nel ’73 al Lussemburgo.
Nell’arco di 33 minuti di gioco, dal 29’ al 62’ minuto di gioco, Bobby Gol abbatte i suomi. Tre gol con la specialità della casa: la cabeza, e uno con un’azione personale in area con tre tocchi di destro, i primi due a superare altrettanti avversari e il terzo a bucare il malcapitato portiere Göran Enckelman. Chiudono il set le marcature di Ciccio Graziani e Renato Zaccarelli, a firmare un tabellino marcatori dedicato al sindaco di Torino. Da rimarcare gli assist vincenti, sempre di stampo torinese, che anche qui vedono un poker servito da Franco Causio, con i restanti due di Claudio Gentile e Romeo Benetti. Nel gol della bandiera finlandese di Kai Haaskivi la vera forza è quella di eludere quattro interventi in scivolata consecutivi di Romeo Benetti.
Alla fine il biglietto per Baires è stato staccato, e solo due degli undici andati in campo quel sabato al comunale non faranno parte della spedizione di Argentina 78. Uno per scelta tecnica: lo stopper Roberto Mozzini del Torino. L’altro per sua scelta: Giacinto Facchetti, che declinerà l’invito del Vecio dal fare il capitano non giocatore, per ritirarsi al termine di quella stessa stagione, tanto che la partita con la Finlandia sarà la sua penultima gara in nazionale, dove lascerà la fascia a Dino Zoff. E proprio DinoMito alzerà la Coppa del Mondo cinque anni dopo nella noche di Madrid, e insieme a lui diventeranno campioni del mondo altri cinque giocatori in campo contro la Finlandia. Tra questi però non ci sarà Roberto Bettega. Bearzot lo ha aspettato fino all’ultimo, ma il suo legamento collaterale del ginocchio sinistro ha detto no, così Penna Bianca si è dovuto accontentare di essere solo nell’album delle figurine Panini di España 82. Il Mundial che non ha vinto.
ITALIA-FINLANDIA 6-1
Bettega 29’, 38’, 59’, 62’, Graziani 45’, Haaskivi 67’, Zaccarelli 71’
Italia: Zoff, Facchetti, Mozzini, Gentile, Antognoni, Zaccarelli, Benetti, tardelli, Bettega, Graziani, Causio.
Finlandia: Enckleman, Ranta, Makinen, Heiskanen (Heikkinen 61’), Haaskivi, Jantunen, Vihtila, Suomalainen (Vaittinen 7’), Paatelainen, Suhonen, Toivola