«It’s shite being Scottish»?

di Maurizio Zoja

Ci sono volute due vittorie ai rigori, prima contro Israele e poi contro la Serbia, per mettere fine a un’astinenza durata ventidue anni: era da Francia ’98 che la Scozia non partecipava a un grande torneo. I ragazzi di Steve Clarke saranno in campo ai prossimi europei, anche se sono finiti in un gruppo durissimo: debutteranno contro la Repubblica Ceca, per poi affrontare i vicecampioni del mondo della Croazia e soprattutto gli arcirivali dell’Inghilterra, in un imperdibile derby britannico in programma il 18 giugno proprio allo stadio di Wembley.
L’impianto non è più lo stesso, ma anche agli europei del ’96 Scozia-Inghilterra si giocò a Wembley. Vinsero i bianchi per 2-0, mettendo la partita in cassaforte con un gran gol di Paul Gascoigne, che ai tempi giocava proprio in Scozia, nei Rangers di Glasgow. Un gol segnato un minuto dopo che Gary McAllister aveva sbagliato il rigore che avrebbe portato la Scozia sull’1-1.

Sognare l’impresa prima di subire una cocente delusione sembra essere il destino dei blu, basti pensare al gol di David Narey al Villamarín di Siviglia, grazie al quale la Tartan Army si portò in vantaggio contro il Brasile ai mondiali di Spagna ’82, per poi venire travolta dalle reti di Zico, Oscar, Eder e Falcão. Per non parlare dei mondiali del ’78, durante i quali la vittoria contro l’Olanda, futura finalista, venne resa vana dalla precedente sconfitta contro il Perù e da un incredibile pareggio contro l’Iran. «Non mi sentivo così da quando Archie Gemmil segnò all’Olanda nel ’78» fa dire lo scrittore scozzese Irvine Welsh a Mark Renton, uno dei protagonisti del suo Trainspotting. In effetti di quella partita contro gli Orange è rimasto nella storia soprattutto la serpentina del giocatore del Nottingham Forest, uno dei tanti punti di forza di quella squadra a militare nel campionato inglese (Graeme Souness e Kenny Dalglish giocavano nel Liverpool, lo squalo Joe Jordan nel Manchester United).

E anche sul rapporto tra scozzesi e inglesi Irvine Welsh ha le idee molto chiare, o perlomeno le ha Sick Boy, amico-nemico di Renton e abile businessman (a patto che il business non sia legale): «È una merda essere scozzesi! Siamo il peggio del peggio, la feccia di questa cazzo di terra, i più disgraziati, miserabili, servili, patetici avanzi che siano mai stati cagati nella civiltà. Ci sono quelli che odiano gli inglesi, io no! Sono solo delle mezze seghe! D’altra parte noi siamo stati colonizzati da mezze seghe, non troviamo neanche una cultura decente da cui farci colonizzare». 

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